A Roma per gli studenti: Fondazione ENDISU al Senato della Repubblica

Il primo portatore di interesse di Fondazione ENDISU sono gli studenti: proprio in quest’ottica abbiamo scelto di dedicarci all’analisi dei loro bisogni attraverso un puntuale confronto con le loro esperienze e le proiezioni dei loro desideri.

Ed è grazie a questo impegno che abbiamo partecipato alla seduta della 7ma commissione permanente del Senato della Repubblica italiana sui temi dell’Istruzione pubblica e dei beni culturali all’interno dell’audizione Indagine conoscitiva sulla condizione studentesca nelle università e il precariato nella ricerca universitaria.


Seduta del 24 ottobre 2019

Il nostro intervento ha voluto evidenziare l’importanza della mobilità internazionale oggi: un tema che vede protagonisti i giovani, sempre più pronti a spostarsi per affinare competenze e incrementare esperienze trasversali di formazione. Per gli enti e le istituzioni che agiscono con gli studenti e per gli studenti, questo vuol dire prodigarsi nel facilitare i processi di mobilità con strumenti adeguati rispondendo, contemporaneamente, alle azioni mirate dell’Unione europea.

Una risposta che per Fondazione ENDISU è il risultato di una scelta strategica ben definita. Da tempo, infatti, abbiamo rinnovato il nostro mandato partecipando direttamente ad alcune iniziative a sostegno della mobilità internazionale e parallelamente favorendo lo snellimento dei processi burocratici ad essa correlati.

Con il progetto European Student Card lo status di studente è stato esteso a livello extra nazionale permettendo non solo l’accesso ai servizi forniti nei campus ospitanti, ma anche a quelli erogati nei campus esteri aderenti; il tutto grazie all’adeguamento delle carte studentesche adottate nelle istituzioni partner e agli standard fisici e digitali identificativi della carta ESC. Sempre nell’ottica della semplificazione dei processi legati alla mobilità, MyAcademicID, progetto finanziato come ESC dalla Commissione Europea, vede Fondazione ENDISU impegnata nel creare un identificativo digitale (eID) utile a integrare fra loro strumenti già esistenti – ma con destinazioni d’uso differenti – per identificare e autenticare gli studenti su scala europea. Un’iniziativa che prevede l’integrazione con piattaforme già esistenti, come Erasmus Without Paper, perfezionando il loro impiego per un pubblico più esteso.

In un’Europa sempre più coesa, è fondamentale pensare in ottica partecipata immaginando e creando standard di sviluppo condivisi e consolidati: strumenti unici impiegati da più istituzioni che ottimizzino i processi di mobilità internazionale, ma che, a livello più ampio, favoriscano la realizzazione di un Digital Single Market per aumentare la competizione tra i service provider a beneficio degli studenti.